Il cacamento di cazzo: esiste concetto più nobile?
Il cacamento di cazzo è un po’ come uno spirito antico insito in ognuno di noi, molto spesso sopito, ma che scalpita e si fa sentire nei momenti in cui la noia, il fastidio e l’irritazione si fanno largo.
Quando questi tre demoni pungolano la vostra quiete, ecco che arriva il cacamento di cazzo: si muove dentro di voi, si agita, sgomita, sino a quando non prende il sopravvento e voi esplodete in una esclamazione di sanissima intolleranza. Tipo: “Ma sai che ti dico? Ma chi cazzo me lo fa fare di ascoltare le tue stronzate? Sai che c’è, io me ne vado… tu resta pure qua e continua a parlare!”
Cacarsi il cazzo è un concetto nobile e profondo, con radice antichissime, e che ha permesso di vivere la vita in modo semplice e sereno. Secondo due principi molto semplici:
1) Sto bene con te, resto
2) Mi caco il cazzo, me ne vado (e se provi a trattenermi ti mando pure affanculo)
Purtroppo un giorno è arrivato Voltaire con quella storia del non essere d’accordo con le idee ma difenderle comunque, con la tolleranza e altra roba del genere e così, ahinoi, ci siamo costretti a subire lunghi ed interminabili cacamenti di cazzo, senza mai farli esplodere.
E questo è un male per varie ragioni. Qui di seguito vi elenco le più importanti:
1) Quando evitiamo di dire a qualcuno che ci sta cacando il cazzo, questi si sentirà invogliato a continuare, quindi indirettamente gli diciamo: “Oh ma tranquillo, cacami il cazzo tutte le volte che vuoi. Ce l’ho proprio per questo”.
2) Se proviamo quella sensazione di enorme fastidio quando qualcuno ci caca il cazzo è perchè il corpo, la mente e lo scroto ci dicono che quella situazione non ci piace, ci annoia, ci infastidisce. Se lo ignoriamo ecco che arriva lo stress, la frustrazione e, infine, la depressione. Andate così da uno psicanalista che non capisce un cazzo di niente e vi dice non solo di accettare quell’emozione, ma anche di analizzarla per bene. Così il vostro cacamento di cazzo addirittura aumenta, per non parlare dei livelli che raggiunge quando vi rendete conto di quanto state pagando in psicanalisi. Quando, invece, sarebbe stato molto più sano ed economico un onesto vaffanculo.
3) Ma vi rendete conto di quanto tempo perdete quando non date retta al vostro cazzo cacato?
Mettiamo il caso che sono ad una cena e tutti parlando di Santoro, di Grillo, citano le vignette di Vauro, poi si scagliano contro Berlusconi, passano a Renzi e, infine, controllano il loro i-phone per vedere se ci sono commenti alle foto che stanno scattando della serata. Non so voi, ma in una situazione del genere io lascio andare il mio cacamento di cazzo e me ne vado. Sarà maleducato, sarà poco diplomatico. Ma qual è l’alternativa: stare per ore e ore con un gruppo di imbecilli, a parlare di altri imbecilli? Sò due ore della mia vita, le voglio impegnare come si deve, facendo cose più produttive: anche dormire in questo caso va bene. Ora pensate a tutte queste occasioni e fate il calcolo di tutto ciò che potevate fare se solo non fosse stati così teneramente tolleranti.
E ora pensate a cosa succedeva se vi cacavate il cazzo e ve ne andavate? Ore e ore di tempo da poter impiegare per tutte quelle cose che non avete il tempo di fare. E che vi fanno dire: “Oh, com’è triste la mia vita non ho il tempo per fare…” E così, a vostra volta, cacate il cazzo agli altri.
4) Tenete conto che il cacamento di cazzo è un atto naturale, sano e genuino. E quando vi sottraete ad esso il mondo diventa un posto peggiore perchè, come accennato sopra, vi trasformate a vostra volta in dei cacacazzo di dimensioni bibliche.
Insomma, il cacamento di cazzo è un concetto che ha le sue radici nello zen, nella capacità di mantenere equilibrio tra lo yng e lo yang (che poi sono concettualizzazioni dei vostri coglioni, reali o metaforici che siano). Il suo rispetto equivale al rispetto dell’ordine cosmico.
Chi diavolo vi credete di essere per non rispettare l’equilibrio stesso dell’universo?
Tanto geniale quanto veritiero.
Purtroppo il buonismo dei giorninnostri passa sotto silenzio il cacamento di cazzo, così come molte altre tradizioni degne di essere perpetrate per il benessere psicofisico dell’organismo (exempli gratia, le varie e fisiologiche emissioni di gas, rappresentate nella tradizione vedica dal concetto di “anima che deve volgersi verso il divino”).
Adoro questo blog, si sappia. 😉
Grazie mille, sherlock o john.
ok, mi hai cacato il cazzo!
Te lo sei meritato.
Potevi smettere in qualsiasi istante…
Grande! Non aggiungo altro
Aspè “anonimo ” non mi piace
Ti ringrazio, Maria!
Lettura abbandonata dopo il secondo rigo. Anche se attratto dal titolo mi “cacoilcazzo” a leggere cosa hai scritto.
genio, non sta scritto da nessuna parte che devi leggere.
a meno che non te l’abbia detto il dottore; in tal caso: forse è il momento di cambiare medico, non credi?
Non è che m’hai convinto, de più, c’ho voglia di fare un giro di telefonate per dire “Comunque m’avevate cacato il cazzo”!
Ecco, il cacarsi il cazzo come atto catartico che migliora il mondo!
Prima di tutto mi presento. Mi chiamo 21 perché c’è tutta una storia dietro e non ti voglio cacare il cazzo, per restare in tema. Comunque, il cacamento di cazzo non è binario, ma a gradi. La merda sul pisello comincia con una sgommatina, che normalmente si rispetta per educazione. Tende ad aumentare con lo stesso rapporto incrementale con cui l’educazione tende all’esasperazione. Il processo termina quando si esplode con un liberatorio “Oh, ma mo si cacat u cazz”.
Caro 21, la descrizione del processo è perfetta.
Vorrei proporti un un’idea al solo scopo di ottimizzare il rapporto con questa funzione naturale.
Se alla prima sgommatina, ci si rende conto che inevitabilmente si finirà nell’esplosione, ecco che è utile esplodere prima.
In questo modo si risparmia tempo, che potrebbe comunque essere impiegato per fare cose utili, ad esempio vedere una puntata di Walking Dead (serie tv su morti che sono decisamente più viventi dei cacacazzo).
Hai ragione, peró aggiungo due cose:
1) Non sempre si puó esplodere, a volte bisogna ingoiare il rospo e sorridere, per poi andare a piangere sotto la doccia o strappare manifesti. Molto spesso abbiamo il cazzo legato.
2) Pure in walking dead Lory Grimes era una gran cagacazzo.
mi sono imbattuto qui per caso, ho letto l’articolo…. e mi sono “cacato il cazzo”, quindi me ne vado. Geniale
Fantastico!
E’ questo lo spirito giusto!
L’ha ribloggato su Amolanoiae ha commentato:
Add your thoughts here… (optional)
Sono d’accordo per la noia e al 50% per il fastidio; ma l’altro 50% del fastidio e l’irritazione, portano allo scassamento di cazzo (IMHO)
Eh fabrizzio è quello che succede, se uno il cazzo non lo caca, rischia di farselo rompere.
Per questo il cacamento di cazzo è una funzione importante… dobbiamo proteggere il nostro muscolo spugnoso (vero o metaforico che sia).
Descrizione perfetta del concetto! tutto sta nel riuscire a dire apertamente alla gente che ci ha cacato il cazzo. Più facile a dirsi che a farsi però!:-D
Un passo alla volta! 😉
L’ha ribloggato su AreaGrigiaBooke ha commentato:
Fantastico!
grassie!
Grandioso e sulla falsa riga delle tue motivazioni ho intrapreso tempo la filosofia del VAFFANGULAMAMT che trovi su questa pagina facebook https://www.facebook.com/pages/Vaffangulamamt/671044256260208 siamo tanti e sempre in aumento e a breve ci saranno nuove idee oltre alle tshirt. Complimenti!!
Dionisio
Che fugata sta pagina.
Grazie per avermela segnalata e complimenti anche a te.
Favoloso 🙂
Addirittura… mi fai arrossire!
🙂 e tu mi hai regalato tante risate
a parte che il rompamento di cazzo e’ soggettivo quello che puo rompere il cazzo a te non e’ detto che lo rompe a me’…..certo che nella vita chi rompe piu’ il cazzo sono quelli che come te’ credono di sapere piu’ degli altri…
Verissimo, per esempio a me quelli che più rompono il cazzo sono coloro che mancano totalmente di ironia e sparano sentenze senza nemmeno prendersi la briga di identificarsi! pensa te!
E sti cazzi?
Il tuo problema, Massimo, è che io sono meglio di te, ma non perchè sono intelligente, perchè a differenza tua, se mi caco il cazzo a leggere qualcosa, semplicemente smetto. Tu sei una creatura inferiore non solo perchè continui, ma te lo cachi ulteriormente a scrivere.
Dunque i casi sono due o in fondo non ti ho cacato il cazzo.
O, più semplicemente, la tua vita è così vuota che, in assenza di meglio, ti va bene farti cacare il cazzo.
Ma questo è un tuo problema e non lo risolverai sul mio blog.
Ahyté!
“Quelli che come te credono di sapere più degli altri…”
Con un post mi hai fatto addirittura un mezzo profilo psicologico… ma complimenti!
Ovviamente col cazzo che ti pago per questo!
Umbertoskj, mi sa che hai frainteso: Massimo si riferiva al commento anonimo, non al tuo pezzo che, peraltro, è una lunga sequela di sacrosante verità!
L’amico anonimo sopra è stato il solito gran simpaticone che ha lasciato l’ironia nel bagno dell’aeroporto, il giorno in cui è stato mandato a quel paese. E mo basta che mi sto cacando il cazzo da sola.
Alla luce di quanto ha scritto Amaranta (e ti ringrazio tantissimo per avermelo fatto notare). Ritiro ciò che ho scritto, chiesto scusa a Massimo e mi sento in debito con lui… appena posso mi farò perdonare con un caffé!
🙂
Mi pare che hai attinto un pochino da Amleto da Silva… Sia dal libro “statti attento da me” che dal titolo del suo libro in uscita “la nobile arte di pararsi la palla”… Forse citarlo almeno…
“nobile arte di misurarsi la palla” sorry…
Secondo ciò che dici avrei dovuto citare Kundera quando ho intitolato un post L’insostenibile ottusità delle fashion Blogger.
In ogni caso ti ringrazio per l’input. Non conosco Amleto da Silva ma da quel che hai scritto penso che come minimo ci devo dare un’occhiata.
Cazzo! Avrei voluto scrivere io questo articolo (so’ ‘na cacacazzo, o saccio!)
Cacacazzosamente geniale e simpatico! 😀
Grazie 😉
Perfetto, un articolo fondamentale. Solo una domanda, dato che il concetto è stato molto anatomizzato (“cazzo cacato”, scroto, etc.), mi viene da pensare che le donne non si cacano il cazzo. E’ così? Grazie.
Bella domanda… bisognerebbe fare una ricerca a proposito, di modo da raccogliere dati statistici.
In ogni caso ho notato che le donne sono più predisposte all’annoiarsi o al seccarsi, che al cacarsi il cazzo.
Ma le amo così tanto, che posso accettare tranquillamente questo loro lievissimo difetto.
secondo me sei un genio soprattutto nella parte in cui critichi Voltaire e la psicanalisi….me la stampo questa cosa che hai scritto!
Thanks!
Devo dire che per me, da donna, i più intensi cacamenti di cazzo spesso e volentieri coincidono con la sindrome premestruale… XD
ahahahah… questo se lo dicevo io mi costava una condanna dal tribunale dell’AIA.
Il post ci sta, i commenti mi cagano il cazzo!!
Sante parole!
ma cagame ‘o cazz’, strunz’ (faccio osservare che è espressione napoletana e va scritta in napoletano. E che spaccimm’!)
la frase non è di Voltaire, lui avrebbe detto:
“Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo. Così poi potrò ridicolizzarti a vita distruggendo le tue teorie con un libro”
Voltaire si cacava facilmente il cazzo ma siccome aveva tanto tanto tempo libero ascoltava le cagate per poi scriverci sopra ( ogni riferimento a “il Candido” è puramente casuale )
Il problema è che quasi nessuno ha letto davvero Voltaire, ma ha letto le sue frasi su un qualche diario scolastico del liceo ed ora le ripete acriticamente.
L’ha ribloggato su ci27effe.
Nel frattempo… visto che mi ero cagato il cazzo di essere single ho deciso di portarmi in casa l’incarnazione del concetto di cagamento di cazzo fatta persona.
Rendendomi conto che mi ero tirato una martellata sugli zebedei rimpiangevo il mio passato con grillo parlante e la scimmia sulla spalla, due noti cagacazzo che stanno sempre in zona.
Comunque sia, questa/o cagacazzo per eccelenza con cui tutti prima o poi ci affossiamo nella vita a venire (salvo poi rompere per ovvii e vergati motivi) mi crea un tale contrasto tra ying e yang, a.k.a. ernesto ed evaristo, che entro in un vortice di pensieri estremamente fastidioso perchè è del tipo “io cago il cazzo a te e tu caghi il cazzo a me”.
Ma vaff……….
I commenti sono molto più interessanti del blog. Altroché cacamento…
Ma voi parlate come scrivete? Tutti geni qui.
clap clap clap…ah ah ah conservo il link per momenti consoni al caso. thanky you
Grazie a te per l’attenzione.
Per caso mi son trovata sul tuo blog, che ho letto con piacere. tutto vero, ma mentre leggevo post e commenti avvertivo un po’ di fastidio e poi ho capito il perchè. Quel cazzo ripetuto all’infinito sia nel post che nei commenti, ecco ciò che mi infastidiva..
Le cose si possono dire in tanti modi ..Ciao!
Cattho… già si sta appesantendo la Rosy… lol
Dici tu, troppi cazzi e non si tratta di una gang bang…
pure tieni ragione!
Meraviglioso! grazie per aver concettualizzato alla perfezione un tale diamante di saggezza 🙂
se i mari fosse de tocio e i monti de poenta, larilálá
Geniale!!!
Quello che ho io, in più di voi, non è l’intelligenza. Non sono meglio di voi, è solo che mi caco di più il cazzo.
Umbe’, datti una regolata. Capisci a me.
…infatti a me è successo durante la lettura..!! (paradossale, ma realtà..!)
Post sacrosanto, belle le verità assolute che tutti apprezzano (e pochi metteranno in atto, perché dire a uno “mi hai cacato il cazzo” pare brutto, è maleducazione!). Il concetto che mi sfugge da sempre, e che a te chiedo di chiarire, oh scrittore (se mai ne fossi a conoscenza), è: che minchia significa cacare il cazzo? Dove sta l’origine di questo modo di dire (bellissimo, per carità, ma visivamente vomitevole)? Dai, ti ho dato spunto per il sequel di questo post, io lo chiamerei “la genesi del cacamento di cazzo”!
secondo me non significa cacare sopra al cazzo ma cacare proprio il cazzo invece della merda, quindi significa che prima qualcuno te lo ha messo e tu glielo cachi. Letteralmente è il contrario, insomma. Teniamo presente che in napoletano è molto frequente questa ambiguità. Ad esempio “fare bucchini” in napoletano può significare tutto e il contrario, cose positive e negative. Lo puoi capire solo col contesto. Spero di aver cacato il cazzo a tutti. Bongiorno e salute!
Ps: e mò mi tocca pure seguirti! Sei forte (e te lo dico alla Adriano Celentano)!
Io mi diverto a cacarmi il cazzo ?!? 😀
Reblogged this on Ivano Formetta and commented:
Mi piace…
gene60..sapete che ve dico?..m’avete cacato er cazzo!
Hahahaha forte questo post! 🙂 Perciò tendo a evitare programmi TV spazzatura che la maggior parte delle persone seguono: il ragionamento, credo, è molto semplice: “Nell’economia della mia vita, quanto mi costa, ascoltare queste boiate, e alla fine criticare ciò che ho seguito? E quanto invece può avvantaggiarmi seguire ciò che realmente, sinceramente, m’interessa?”
Grazie,
Andrea
mmazza che cagacazzo che devi essere… LOL
Reblogged this on aldo ricci blog.
Da diffondere nelle scuole, fabbriche, chiese, strade, ospedali. ecc.
Mi cacao profondamente il cazzo a non leggere da nessuna parte che questo scritto è preso da “hanno tutti ragione” di Sorrentino
Tutto geniale e divertente, a parte il fatto che si scrive “Yin” .
PENSA CHE PERVERSIONE….VOLEVOSUBITO SCRIVERTI CHE MI AVEVI CACATO IL CAZZO…INVECE SONO ARRIVATA PURE FINO ALLA FINE DEI COMMENTI…E MO’ SI CHE ME SO SCASSATA A MINCHIA!|
Perfetto….
Quello che veramente mi fa cacare il cazzo…non è tanto quello che leggo ed i commenti relativi…ma bensì quella insistente forza che nonostante tutto continua a farmi leggere…e ora a farmi scrivere….penso sia tutto legato alla mia unica percezione del tempo…chi lo dice che ho cose più” importanti da fare??….
Premetto che le cose che dici le condivido tuttavia ho un dubbio emblematico. Molte volte nessuno può dire “mi sono cacato il cazzo” vuoi perché rischi di trovarti in mezzo una via, vuoi perché rischi di passare per pazzo, vuoi perché alla fine rimani solo. Io ho fatto scelte coraggiose ma queste scelte hanno anche un costo sociale sorretto dalle persone care o di amici. Questi sentimenti di autentica ribellione sono antichi, vero, ma anche controproducenti per la crescita? Ognuno di noi si caca il cazzo e immaginiamo che in una famiglia o azienda tutti decidessero di farlo. L’azienda chiuderebbe e tutti a casa, il rapporto familiare sarebbe compromesso e su con i divorzi. Non so… Io vedo la generazione di mio padre (anni 60) cresciuta in maniera più programmatica dedita al sacrificio e alla tolleranza nel darsi il pizzico e incassare andando avanti. Oggi per dire mi sono cacato il cazzo o mi hai cacato il cazzo ho visto pochi benefici ma tante falsità che fanno male ma soprattutto una ripresa coscienziosa del mio Io. Dico solo che chi sceglie questa filosofia di vita deve prepararsi ad incassare e ad avere una corazza da supereroe altrimenti meglio continuare ad essere delle pecore.
Maestro..
siete tutti dei cazzi cacati a forza
Incredibile…. fiume di min chiate su una cosa tombale ..tipo m so categoria o cazz
Sante Parole!