IL NARCISISTA

E’ inutile, è lui la prima donna e anche la seconda e pure la terza. Voi al massimo potete essere gli occhi nei quali si specchia e si vede bellissimo.
Normalmente questa tipologia di maschio lo si riconosce facilmente: attore, modello, personal trainer e, in qualche occasione, musicista. Lui non è solo bello, è anche interessante e così profondo che il mondo deve conoscerlo, di modo da godere di tutti i benefici della sua presenza. Lì per lì può anche sembrare l’uomo ideale: istrionico, affascinante, con tanti argomenti a sua disposizione ma, man mano che lo conoscete, vi rendete conto che gli unici argomenti che ama sono due: “io” e “me stesso”.
E’ il tipo di maschio che se lo chiamate per dirgli che vi hanno licenziato, vi risponde: “Ma è terribile… a proposito, ma lo sai che quell’imbecille di Maria ha detto che sono cretino. Ovviamente: io le do il palo e lei accusa”. Insomma, proprio ciò che avete voglia di sentirvi dire dal vostro uomo.
Dal punto di vista sessuale, invece, potrebbe anche essere una bella esperienza se solo non fosse così ossessionato da sé stesso da guardare più il proprio riflesso nello specchio che voi. Poi, a fine interazione, vi guarda con enorme senso di soddisfazione e fa: “Però… sono stato bravo, vero?” Ed è meglio per voi rispondergli subito, magari con un cartellino con su scritto almeno un 8, altrimenti è capace di mettersi nelle orecchie e tenere il muso per almeno due giorni.
E’ il classico ragazzo a cui, se qualcuno gli dice che ha una bella fidanzata, risponde: “Voglio ben vedere, sta con me”. Come a voler dire che in realtà siete dei cessi assurdi, poi però vi siete messe con lui e siete migliorate.
IL CICCIOBOMBA METALLARO

Per carità, i gusti sono gusti e nessuno può dire niente, ma… sinceramente, in questo caso, levate mano! Lo so, una lo vede cattivo, con le maglie sataniche e con così tanta carne da amare e non può non sentire un fremito di desiderio, ma è tutta apparenza. In realtà è buono, calmo, tranquillo e, all’ora di merenda, mentre ascolta a tutto volume gli Anal Vomit chiede alla mamma se gli può portare un mottino.
Ogni tanto caccia fuori la lingua alla Gene Simons, fa il segno delle corna e urla: “Viva il metallo”. Ma poi torna al suo essere pacioso e posato. Non si incazza neppure quando sta in fila da un’ora al Burger King e gli chiudono la cassa non appena arriva: lui è il ritratto della buddità metallara.
Il problema è che se volete il trasgressivo, restate fregate. In più siete costrette ad andare ad ogni raduno metal e ad ogni concerto, con tanto di amici che non parlano altro che di metal, film horror e bevono birra manco fosse acqua. Magari un mesetto ci resistete pure, ma poi non ce la fate più e lo tradite col primo chierichetto iscritto all’azione cattolica (che poi scoprirete avere dei resti umani nella lettiera del gatto).
IL BELLO E TORMENTATO

Pure lui è una fregatura come il cicciobomba metallaro ma in modo differente. Fisicamente è completamente agli antipodi, in più indossa il tormento come un vezzo, un vanto, una seconda pelle che un po’ puzza di depressione e un po’ di testosterone. Una miscela pericolosissima, perchè in certe donne genera un pensiero tanto bislacco quanto malato che si sintetizza nell’espressione: “Io lo salverò!”
Ora, sappiate questo: il bello e tormentato cerca donne che vogliano salvarlo, ma non vuole essere salvato. Cerchiamo di essere logici: se smettesse di essere tormentato, il settanta percento del suo fascino se ne andrebbe bellamente a puttane (e forse in un paio di occasioni dovrebbe fare lo stesso anche lui).
Come il narcisista ha pochi argomenti diversi da sé, anche se in apparenza sembrerebbe diverso. Potrà citarvi Nietzsche, le poesie di Verlene, mostrarsi cultore di musica new wave così come di musica classica, ma in realtà il suo modo di parlarvene e più che altro un modo di parlare di come sé stesso e bravo e intelligente da conoscere tutte queste cose (che poi, a suo dire, sono tra i motivi per cui è così tormentato).
Così in manco due mesi vi ritrovate a fare da balia a un tardo adolescente così tardo ma così tardo, che non capite se si tratta di un vero e proprio handicap mentale o di un effetto collaterale delle droghe di cui fa uso (ma mai in modo così massiccio da restarci sotto una volta per tutte).
Anche in questo caso: per il vostro bene, scappate appena potete!
L’INTELLETTUALE

Convinto che tutti i libri che ha letto gli donino un potere che lo pone su un immaginario piedistallo dal quale (con cognizione di causa) può giudicare chiunque, si aggira per biblioteche varie adocchiando i libri sugli scaffali e le pulzelle nei dintorni. A volte sovrappeso, altre invece pesa cinquanta chili con tutti i libri che sta portando con sé, il che lo mette in una difficile posizione nel momento in cui arriva un tamarro e lo provoca. A quel punto, il suo potere, così come il suo piedistallo, niente possono contro la virilità ruspante del tamarro che, malgrado sia ignaro del congiuntivo, così come della consecutio, lo intimidisce con un rutto o semplicemente levandosi gli occhiali da sole modello tronista.
Iniziare una relazione con lui equivale ad iscriversi di nuovo a scuola, con tanto di maestrino privato che vi tratta come delle povere deficienti a cui mancano le basi. (Non importa se voi non conoscete gli scavi archelogici di Paestum, oppure il Trittolemo di Sofocle o l’opera inedita appena ritrovata del Leopardi: per lui sono comunque le basi e a voi mancano!)
Certe volte lo si può trovare in facoltà come assistente del professore o dottorando. In quel caso fa un certo effetto, lo vedete circondato di ragazzi e ragazze che lo ascoltano, ridono alle sue battute e con cui magari va anche a prendere il caffé al bar in modo informale. Ma non appena volta le spalle, ecco che lo prendono per il culo manco si stessero allenando per le olimpiadi degli insulti.
Le donne sensibili alla favella possono restarne affascinate ma rendetevi conto che se vi becca in bagno a leggere Lupo Alberto è capace di cacarvi il cazzo per una giornata intera, per poi montarvi una libreria Billy in bagno (presa per l’occasione da Ikea) e riempirvela di libri da lui selezionati, di modo da evitare che cadiate di nuovo nel baratro della leggerezza e della superficialità.
IL GIOCATORE NERD

Si può trattare di magic, di word of warcraft, di dungeons & dragons o qualsiasi altro video gioco, gioco di ruolo o di carte, l’unica cosa che potete fare è scappare. Se sentite qualcosa come l’innamoramento, se prova un po’ di attrazione fisica, se vi dite “apperò, sembra interessante”, lasciate stare.
In apparenza il giocatore nerd è il classico bravo ragazzo, simpatico e anche interessante ma non appena entra nella modalità giocatore tutto cambia voi non esistete più, ma non ce l’ha con voi, è il modo reale a sparire e lui si trasforma in un guerriero, in un elfo, in un troll ma anche in una fatina guaritrice . Non c’è modo per farlo tornare indietro, potete richiamarlo col suo cibo preferite, promettergli una provvista annuale di pompini, così come la possibilità di farlo a tre con la vostra migliore amica, ma niente, lui non si smuoverà.
E questo neppure è il peggio!
Il peggio è quando finisce di giocare e deve riprendere contatto col mondo reale. In quel momento è come se stesse in un limbo: è consapevole di essere un essere umano comune sul pianeta Terra, ma con la testa è ancora al gioco di ruolo e inizia lunghi pippotti sulla giocata appena fatta, su come avrebbe dovuto condurla meglio, come avrebbero dovuto giocarla gli altri, poi passa alla giocata futura, alle possibili strategie. Ora, se siete anche voi giocatrici nerd, tutto apposto, non c’è problema. Se non lo siete: già è un casino per le coppie quando uno è di Napoli e l’altro è di Roma, chi ve lo fa fare di mettervi con uno che addirittura vive in un altro mondo?